Non poteva non essere dedicata ad Antonio Megalizzi la 13/a edizione del FRU – Festival delle Radio Universitarie, in programma dal 6 all’8 giugno all’Università di Roma Tre, che quest’anno si occuperà del binomio Europa e radio. Organizzato da RadUni (Associazione Operatori Radiofonici Universitari Italiani) e dall’ateneo capitolino, il Festival si è aperto il 6 giugno alle 15 alla presenza dei genitori di Antonio Megalizzi e della sua fidanzata Luana Moresco che, in una conferenza stampa allestita nel piazzale del Rettorato, in mezzo a un via vai di studenti appassionati di radio e giornalismo – proprio come era Antonio – ha annunciato la nascita nei prossimi mesi di una fondazione dedicata al giovane giornalista, redattore di Europhonica, scomparso nell’attentato di Strasburgo lo scorso 11 dicembre.

“La Fondazione Megalizzi sarà un modo non solo per ricordare Antonio ma per permettergli di portare avanti ciò in cui credeva”, spiega la fidanzata Luana, “ci sono tanti giovani che credono nell’Ue ed è importante che abbiano la possibilità di esprimere il proprio pensiero. Speriamo di riuscire a spiegare senza mai banalizzare le istituzioni europee come faceva tutti i giorni Antonio, capace di raccontare l’Europa con un linguaggio accessibile a tutti”. Molto intenso il programma del festival, che accoglierà più di 300 partecipanti da tutta Italia e trasformerà l’ateneo in un villaggio radiofonico, tra dirette, interviste, contest per nuovi conduttori e format. Tanti gli ospiti attesi e stasera grande concerto in ricordo di Antonio, con Renzo Rubino, Silvia Oddi, The Shalalalas, The leading guy.

“Questo Festival delle radio universitarie è dedicato alla memoria di Megalizzi ed è improntato al suo esempio, dal momento che Antonio è per noi il modello dello studente impegnato, animato da una reale passione per quel che succede nel mondo” dice Luca Pietromarchi, rettore dall’Università Roma Tre, “la radio è stata per lui uno strumento naturale per comunicare, accendere il dibattito e cercare le persone che si interessavano della società in senso lato. La sua passione coincide con la vocazione di ogni radio, cioè non solo una scatola che produce rumore ma strumento che produce pensiero”. “Questa iniziativa coniuga il potere della radio al linguaggio dei giovani, ma è anche un’occasione formativa per riflettere sul futuro della comunicazione radiofonica. Fare radio insegna a pensare e dà una marcia in più: Antonio Megalizzi era un giornalista eccellente proprio perché aveva lavorato in radio”, afferma Marta Perrotta, direttore programmi Roma Tre Radio, la web radio ufficiale dell’ateneo. (Ansa)

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