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Diva, la storia di Liliana che morì per Totò ( Podcast)

Debutta oggi in prima assoluta Diva (a Capodimonte, cortile della Reggia, 17 giugno replica) nel cartellone del Campania Teatro Festival. Lo spettacolo, tratto dalle lettere di Liliana Castagnola, è scritto da Corrado Ardone per la regia di Lara Sansone.

In scena ci sono Gino De Luca, Massimo Peluso, Giorgio Pinto, Ruben Rigillo, Ingrid Sansone, Lara Sansone, Ivano Schiavi e con la partecipazione di Leopoldo Mastelloni.
    È il tre marzo 1930. Napoli viene scossa dalla notizia della morte di una famosissima artista: Liliana Castagnola. La celebre chanteuse viene ritrovata senza vita nella camera della pensione degli artisti Ida Rosa in via Sedil di Porto. Spregiudicata e fatale, incantevole e maledetta, alla lunga lista di flirt che riuscì a collezionare nella sua breve vita, figura anche Antonio de Curtis, in arte Totò, probabilmente il grande amore della sua vita, con lui ebbe una relazione senza sbocco che la spinse a togliersi la vita. Il testo analizza la personalità di Liliana, la vita d’attrice e di donna attraverso una presunta indagine ad opera di un maresciallo, che nell’ascoltare le testimonianze di coloro i quali ebbero modo di frequentarla ne disegnerà un profilo basato su cenni storici e cronache del periodo. Un viaggio attraverso un’epoca, con i suoi eccessi e le sue censure, un mondo affascinante e misterioso quale quello degli artisti di varietà. Uno spettacolo teatrale, si spiega nelle note di regia, che racconta una storia universale: il pregiudizio verso le donne, il permanere degli stereotipi sessisti nel tempo, anche se si tratta o si è trattato di donne apparentemente corteggiate, finanche idolatrate da uomini di potere ed artisti importanti. Una produzione Tradizione e Turismo – Centro di produzione teatrale. (ANSA).

Mimmo Moramarco Voce