Una montatura ad arte dei soliti “criminali di penna” che fanno poi finta di nulla sui problemi reali che abbiamo in Italia. Un saluto che infastidisce solo i “comunisti” e sinistronzi che continuano senza sosta ad omettere verità storiche, dopo aver falsato anche “qualche libro”. Sotto il video dove alla fine condanno “nuovamente il razzismo” con forza, ma conoscendo i repressi in rete e mondo deviato di una parte politica che si attacca su tutto (non si sa mai) , qui la mia pronta smentita su un errore che per due ore ha scatenato l’inferno per chi non ha argomenti.

VIDEO SULL’EPISODIO “SALUTO ROMANO”

Per trasparenza , un piccolo elenco di atrocità comuniste che non indegnano i “sinistrati e sinistronzi” . Atrocità che stanno venendo, per fortuna, alla luce.

Piccolo elenco di donne non combattenti massacrate dai partigiani comunisti a guerra finita:
– Amodio Rosa 23 anni, assassinata nel luglio del 1947, mentre in bicicletta andava da Savona a Vado. 
– Antonucci Velia due volte prelevata, due volte rilasciata a Vercelli, poi fucilata. 
– Audisio Margherita Fucilata a Nichelino il 26 aprile 1945 
– Baldi Irma Assassinata a Schio il 7 luglio 1945 
– Batacchi Marcella e Spitz Jolanda 17 anni, di Firenze. Assegnata al Distretto militare di Cuneo con la coetanea Jolanda Spitz e altre 7 ausiliarie, molto religiosa, come del resto la sua collega Spitz, e in particolare devota della Madonna, il 30 aprile 1945, con tutto il Distretto di Cuneo, pochi ufficiali, 20 soldati e 9 ausiliarie, si mette in movimento per raggiungere il Nord, secondo gli ordini ricevuti. La colonna è però costretta ad arrendersi nel Biellese ai partigiani del comunista Moranino. Interrogate, sette ausiliarie, ascoltando il suggerimento dei propri ufficiali, dichiarano di essere prostitute che hanno lasciato la casa di tolleranza di Cuneo per seguire i soldati. Ma Marcella e Jolanda non accettano e si dichiarano con fierezza ausiliarie della RSI. I partigiani tentano allora di violentarle, ma le due ragazze resistono con le unghie e con i denti. Costrette con la forza più brutale, vengono violentate numerose volte. In fin di vita chiedono un prete. Il prete viene chiamato ma gli è impedito di avvicinare le ragazze. Prima di cadere sotto il plotone di esecuzione, sfigurate dalle botte di quelle belve indegne di chiamarsi partigiani, mormorano:” Mamma” e “Gesu’ “. Quando furono esumate, presentavano il volto tumefatto e sfigurato, ma il corpo bianco e intatto. Erano state sepolte nella stessa fossa, l’una sopra l’altra. Era il 3 maggio 1945. 
– Bergonzi Irene Assassinata a Milano il 29 aprile 1945 
– Biamonti Angela Assassinata il 15 maggio 1945 a Zinola (SV) assieme ai genitori e alla domestica. 
– Bianchi Annamaria Assassinata a Pizzo di Cernobbio (CO) il 4 luglio 1945 
– Bonatti Silvana Assassinata a Genova il 29 aprile 1945 
– Brazzoli Vincenza Assassinata a Milano il 28 aprile 1945 
– Bressanini Orsola Madre di una giovane fascista caduta durante la guerra civile, assassinata a Milano il 10 maggio 1945 
– Buzzoni Adele, Buzzoni Maria, Mutti Luigia, Nassari Dosolina, Ottarana Rosetta, Facevano parte di un gruppo di otto ausiliarie, (di cui una sconosciuta), catturate all’interno dell’ospedale di Piacenza assieme a sei soldati di sanita’. I prigionieri, trasportati a Casalpusterlengo, furono messi contro il muro dell’ospedale per essere fucilati. Adele Buzzoni supplico’ che salvassero la sorella Maria, unico sostegno per la madre cieca. Un partigiano afferro’ per un braccio la ragazza e la sposto’ dal gruppo. Ma, partita la scarica, Maria Buzzoni, vedendo cadere la sorella, lancio’ un urlo terribile, in seguito al quale venne falciata dal mitra di un partigiano. Si salvarono, grazie all’intervento di un sacerdote, le ausiliarie Anita Romano (che sanguinante si levo’ come un fantasma dal mucchio di cadaveri) nonche’ le sorelle Ida e Bianca Poggioli, che le raffiche non erano riuscite ad uccidere. 
– Carlino Antonietta Assassinata il 7 maggio 1945 all’ospedale di Cuneo, dove assisteva la sua caposquadra Raffaella Chiodi. 
– Castaldi Natalina Assassinata a Cuneo il 9 maggio 1945 
– Chandre’ Rina, Giraldi Itala, Rocchetti Lucia Unitamente a Lucia Rocchetti, aggregate al secondo RAU (Raggruppamento Allievi Ufficiali) furono catturate il 27 aprile 1945 a Cigliano, sull’autostrada Torino – Milano, dopo un combattimento durato 14 ore. Il reparto si era arreso dopo aver avuto la garanzia del rispetto delle regole sulla prigionia di guerra e dell’onore delle armi. Trasportate con i loro camerati al Santuario di Graglia, furono trucidate il 2 maggio 1945 assieme ad oltre 30 allievi ufficiali con il loro comandante, maggiore Galamini, e le mogli di due di essi. La madre di ITala ne disseppelli’ i corpi. 
– Chiettini (si ignora il nome) Una delle tre ausiliarie trucidate nel massacro delle carceri di Schio il 6/7 luglio 1945 
– Collaini Bruna, Forlani Barbara Assassinata a Rosacco (Pavia) il 5 maggio 1945 assieme alla sua camerata Forlani Barbara 
– Conti – Magnaldi Adelina Madre di tre bambini, assassinata a Cuneo il 4 maggio 1945 
– Crivelli Jolanda Vedova ventenne di un ufficiale del Battaglione “M” costretta a denudarsi e fucilata a Cesena, sulla piazza principale, dopo essere stata legata ad un albero, ove il cadavere rimase esposto per due giorni e due notti. 
– De Simone Antonietta Romana, studentessa del quarto anni di Medicina, fucilata a Vittorio Veneto in data imprecisata dopo il 25 aprile 1945 
– Degani Gina Assassinata a Milano in data imprecisata dopo il 25 aprile 1945 
– Ferrari Flavia 19 anni, assassinata l’ 1 maggio 1945 a Milano 
– Fragiacomo Lidia, Giolo Laura Fucilata a Nichelino (TO) il 30 aprile 1945 assieme a Giolo Laura e ad altre cinque ausiliarie non identificate, dopo una gara di emulazione nel tentativo di salvare la loro comandante. 
– Gatsaldi Natalia Assassinata a Cuneo il 3 maggio 1945 
– Genesi Jole, Rovilda Lidia Torturata all’hotel San Carlo di Arona (Novara) e assassinata con la sua camerata Lidia Rovilda il 4 maggio 1945. era in servizio presso la GNR di Novara. Catturate alla Stazione Centrale di Milano, ai primi di maggio, le due ausiliarie si erano rifiutate di rivelare dove si fosse nascosta la loro comandante provinciale. 
– Greco Eva Assassinata a Modena assieme a suo padre nel maggio del 1945 
– Grilli Marilena 16 anni, assassinata a Torino la notte del 2 maggio 1945 
– Landini Lina Assassinata a Genova l’1 maggio 1945 
– Lavise Blandina Una delle tre ausiliarie trucidate nel massacro delle carceri di Schio il 6/7 luglio 1945

– Locarno Giulia Assassinata a Porina (Vicenza) il 27 aprile 1945 
– Luppi – Romano Lea Catturata a Trieste dai partigiani comunisti, consegnata ai titini, portata a a Lubiana, morta in carcere dopo lunghe sofferenze il 30 ottobre 1947 
– Minardi Luciana 16 anni di Imola. Assegnata al battaglione “Colleoni” della Divisione “San Marco”m attestati sul Senio, come addetta al telefono da campo e al cifrario, riceve l’ordine di indossare vestiti borghesi e di mettersi in salvo, tornando dai genitori. Fermata dagli inglesi, si disfa, non vista, del gagliardetto gettandolo nel Po. La rilasciano dopo un breve interrogatorio. Raggiunge così i genitori, sfollati a Cologna Veneta (VR). A meta’ maggio, arriva un gruppo di partigiani comunisti. Informati, non si sa da chi, che quella ragazzina era stata una ausiliaria della RSI, la prelevano, la portano sull’argine del torrente Gua’ e, dopo una serie di violenze sessuali, la massacrano. “Adesso chiama la mamma, porca fascista!” le grida un partigiano mentre la uccide con una raffica. 
– Monteverde Licia Assassinata a Torino il 6 maggio 1945 
– Morara Marta Assassinata a Bologna il 25 maggio 1945 
– Morichetti Anna Paola Assassinata a Milano il 27 aprile 1945 
– Olivieri Luciana Assassinata a Cuneo il 9 maggio 1945 
– Ramella Maria Assassinata a Cuneo il 5 maggio 1945 
– Ravioli Ernesta 19 anni, assassinata a Torino in data imprecisata dopo il 25 aprile 1945 
– Recalcati Giuseppina, Rcalcati Mariuccia, Recalcati Rina Assassinata a Milano il 27 aprile 1945 assieme alle figlie Mariuccia e Rina, anch’esse ausiliarie 
– Rigo Felicita Assassinata a Riva di Vercelli il 4 maggio 1945 
– Sesso Triestina Gettata viva nella foiba di Tonezza, presso Vicenza 
– Silvestri Ida Assassinata a Torino l’1 maggio 1945, poi gettata nel Po 
– Speranzon Armida Massacrata, assieme a centinaia di fascisti nella Cartiera Burgo di Mignagola dai partigiani di “Falco”. I resti delle vittime furono gettati nel fiume Sile. 
– Tam Angela Maria Terziaria francescana, assassinata il 6 maggio 1945 a Buglio in Monte (Sondrio) dopo aver subito violenza carnale. 
– Tescari -Ladini Letizia Gettata viva nella foiba di Tonezza, presso Vicenza 
– Ugazio Cornelia, Ugazio Mirella Assassinata a Galliate (Novara) il 28 aprile 1945 assieme al padre e alla sorella Mirella, anch’essa ausiliaria

Tra le vittime del massacro compiuto dai partigiani comunisti nelle carceri di Schio (54 assassinati nella notte tra il 6 ed il 7 luglio 1945) c’erano anche 19 donne, tra cui le 3 ausiliarie (Irma Baldi, Chiettini e Blandina Lavise) richiamate nell’elenco precedente. 

In via Giason del Maino, a Milano, tre franche tiratrici furono catturate e uccise il 26 aprile 1945. Sui tre cadaveri fu messo un cartello con la scritta “AUSIGLIARIE”. I corpi furono poi sepolti in una fossa comune a Musocco. Impossibile sapere se si trattasse veramente di tre ausiliarie. 

Nell’archivio dell’obitorio di Torino, il giornalista e storico Giorgio Pisanò ha ritrovato i verbali d’autopsia di sei ausiliarie sepolte come “sconosciute”, ma indossanti la divisa del SAF. 

Cinque ausiliarie non identificate furono assassinate a Nichelino (TO) il 30 aprile 1945 assieme a Lidia Fragiacomo e Laura Giolo 

Al cimitero di Musocco (Milano) sono sepolte 13 ausiliarie sconosciute nella fossa comune al Campo X. 

Un numero imprecisato di ausiliarie della “Decima Mas” in servizio presso i Comandi di Pola, Fiume e Zara, riuscite a fuggire verso Trieste prima della caduta dei rispettivi presidii, furono catturate durante la fuga dai comunisti titini e massacrate.
saluto-romano

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