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Resto al Sud: potenziati gli incentivi

Il Dl Rilancio irrobustisce la misura: aumenta la quota ed il massimale del contributo a fondo perduto per imprese e professioni svolte in forma individuale.

Sostegno rafforzato per Resto al Sud, la misura che incentiva la nascita e lo sviluppo delle nuove attività imprenditoriali o professionali nelle regioni del Mezzogiorno. Il Decreto Rilancio ora convertito in legge ha potenziato notevolmente lo strumento, in modo da farlo diventare una “versione rafforzata” rispetto all’impianto originario.

Tra le principali novità, c’è l’aumento dell’ammontare del contributo a fondo perduto: ora il massimale del finanziamento per le iniziative svolte in forma individuale passa da 50mila a 60mila euro, mentre rimane inalterato per le società (50mila euro per ogni socio, con un tetto 200mila euro se con 4 o più soci).

Inoltre, la percentuale del contributo a fondo perduto cresce dal 35% al 50% delle spese giudicate ammissibili; correlativamente, si riduce dal 65% al 50% la quota del prestito mediante finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi (piccole e medie imprese).

Infine, al completamento del loro progetto le imprese finanziate con Resto al Sud potranno ottenere un contributo aggiuntivo a fondo perduto di 15mila euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale, oppure di 10mila euro per ciascun socio (fino a un massimo di 40mila euro) se si tratta di società.

Queste novità si applicano alle sole domande presentate dopo il 19 luglio 2020 sulla piattaforma telematica del sito di Invitalia; chi aveva presentato la richiesta in precedenza rimane soggetto alle precedenti condizioni, anche se l’istanza è ancora in valutazione.

Resto al Sud si applica alle imprese (escluse le attività agricole ed il commercio) o attività professionali (svolte sia individualmente sia in forma societaria) con sedi nelle seguenti Regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, alle quali si aggiungono le zone colpite dagli eventi sismici  del 2016-2017 nel Centro Italia (Lazio, Marche ed Umbria). I beneficiari devono avere età compresa tra i 18 ed i 45 anni.

Le spese ammissibili al finanziamento riguardano la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (con un massimo del 30% sul programma di spesa complessiva), l’acquisto di macchinari, impianti o attrezzature nuovi di fabbrica o di programmi informatici e servizi per tecnologie, informazione e comunicazione ed anche alcune spese di gestione (fino al 20% del programma di spesa) come l’acquisto di materie prime o di materiali di consumo, il pagamento di utenze e di canoni di locazione o leasing. (Paolo Remer)Resto al Sud: potenziati gli incentivi

Art. 245 bis D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, in Legge 17 luglio 2020, n. 77.