Qualcuno si  è domandato sul come mai in Italia, tutto sommato e nonostante tutto , non stia succedendo nulla sul fronte terrorismo ? Le teorie sono varie e parecchie anche molto fantasiose , come quelle sulle “scie chimiche”. Io sono abituato a vedere prima di tutto la storia e questa parla di “Mafia importata” e non mi stupirei se dietro Isis vi sia qualche collegamento e/o interesse che porti a “qualche italiano” di terza o quarta generazione…Un ipotesi …Gli italiani sono ovunque e hanno inventato quasi tutto…E quando si parla di “Mafia” non mi riferisco alla “tradizionale” siciliana , parlo della “Cultura mafiosa” che si riconduce vistosamente in tre maggiori denominazioni italiane “Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta”. A queste ultime credo che non si riconduca solo “il pensiero” ma anche le lotte interne e trasversali attraverso “penne e ermellini” 

Altra ipotesi, forse quella da prendere più in considerazione, è che l’Italia “è fortunata” per la sua posizione geografica (come porta dell’europa) e molto conveniente per un potenziale terrorista dal punto di vista di restrizioni , obblighi o eventuali problemi giudiziari: una sorta di paradiso per chi vuole delinquere, alla stessa stregua dei paradisi fiscali altrove. Comunque in entrambe le ipotesi è presente un unico pensiero che ha sempre contraddistinto , per fortuna o per sfortuna , la Cultura italiana e forse bisogna anche ammettere che a volte , in generale, non tutti i mali vengono per nuocere.

Sotto articolo del Secolo d’Italia sull’argomento

In Italia lo stato di allerta non cambia. Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti specificando che siamo sempre al livello appena precedente la massima allerta, quello che scatterebbe in caso di attentato. Attentato che fino ad oggi non si è, per fortuna, verificato. Ma attenzione, perché nessuno è immune. Soprattutto nessun può proteggersi da quel rischio emulazione che conduce esaltati, cani sciolti, affiliati Isis dell’ultima ora a seminare terrore e morte.

Perché in Italia ancora niente? Sul terreno delle spiegazioni fantasiose, si sa, i complottisti sono maestri. Li rimbrotta oggi Il Foglio in prima pagina spiegando che appunto i complottisti sostengono che ci sarebbe un accordo tra terroristi e servizi segreti italiani per consentire ai jihadisti di usare il nostro territorio come punto di transito. Ipotesi non verificata e non dimostrata.

Diversa la risposta data da The Guardian, che lo scorso giugno ha affrontato la questione: come mai in Italia nessun attentato? La risposta è stata che da noi, dopo la lotta al terrorismo politico degli anni Settanta, si è sviluppata una tecnica di prevenzione di sicuro successo, basata su intercettazioni, controllo del territorio e infiltrati della polizia negli ambienti a rischio. la stessa strategia seguita nella lotta alle organizzazioni criminali come mafia e camorra.

Ma non è di secondaria importanza il fatto che in Italia non sia troppo estesa la popolazione di immigrati di seconda o terza generazione che potrebbero essere radicalizzati. Se ne deve essere accorto anche il Pd che infatti è intenzionato a fare completa marcia indietro sulla legge relativa allo “ius soli”, come ha rivelato un alto esponente del partito di Renzi al Messaggero.

Tra il marzo 2016 e il marzo 2017infine, secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, nell’ambito di indagini anti-terrorismo sono state fermate e interrogate oltre 160 mila persone, di cui 34 mila negli aeroporti. Sono stati arrestati 550 sospetti terroristi e sono stati monitorati mezzo milione di siti internet di cui più di 500 sono stati chiusi.

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